Il Coast to Coast della Sicilia in mountain bike è una avventura ciclistica di 5 giorni, che porta da Palermo ad Agrigento passando per lunghi saliscendi attraverso l’entroterra siciliano, in gran parte su strade sterrate di campagna e quasi sempre lontani da centri abitati. Un viaggio all’insegna della natura selvaggia, del divertimento, e della scoperta della terra siciliana e dei suoi sapori.
Summary
Paesaggi: | |
Divertimento: | |
Condizione fisica: | |
Difficoltà tecnica: |
Il giro in numeri
- Distanza: 240 km
- Dislivello positivo: 6000 m
- Punto più alto: 890 m
- Ciclabilità: 95%
- Durata: 5 giorni h
Punti salienti
- L’oasi WWF di Torre Salsa è un’area costiera protetta che regala panorami selvaggi e mozzafiato. Non distante da Siculiana Marina ed Agrigento, è una ricompensa benvenuta dopo più di 200 km di traversata nell’entroterra.
- La Valle dei Templi. Questa celebre area archeologica non ha bisogno di introduzioni, ed entra di diritto nella lista delle migliori attrazioni del viaggio.
- L’ospitalità delle persone. Molti si mostravano incuriositi dalla strana coppia di cicloturistici, e mai nessuno ci ha risparmiato un sorriso, una parola cortese, od un saluto. Nel minuscolo paesino di Marineo, durante una sosta ristoratrice sui gradini della chiesa principale, la custode ha insistito ripetutamente per invitarci in casa sua e condividere un piatto di pasta – cosa ormai di altri tempi e luoghi.
- Il verde. In primavera la Sicilia si colora di verde, e regala paesaggi simili a quelli irlandesi.
Informazioni utili
- Quando andare: La traccia è ciclabile tutto l’anno ma i periodi migliori sono le mezze stagioni: Aprile – Giugno oppure Settembre – Novembre. Sicuramente meglio evitare sia il caldo africano che eventuali piogge che renderebbero fangoso gran parte del percorso.
- Opzioni di percorso: La traccia riportata sotto è basata quasi interamente su quella reperibile dal sito The MTB Biker, che contiene descrizioni a dir poco ottime ed affidabili. Nel nostro caso abbiamo evitato una salita poco prima di Burgio, stanchi dai tre giorni precedenti di pedalate, risparmiando così all’incirca 800 metri di dislivello. La traccia si sviluppa in gran parte lungo la vecchia ferrovia Palermo – San Carlo, ormai in disuso da tempo.
- Acqua e Cibo: L’intuito direbbe che acqua e cibo non possano essere un problema in Sicilia, e in molti casi ci azzeccherebbe. Tuttavia, questo percorso passa alla lontana dai centri abitati e non è raro affrontare tratti di varie ore senza accesso ad acqua o snack. Di conseguenza, puntate ad avere sempre una riserva di 1,5 litri tra zaino e borraccia. Stesso dicasi per il cibo: una festa quando si trova un centro urbano di dimensioni ragionevoli, ma un miraggio nei lunghi tratti più sperduti.
- Bici ed equipaggiamento: sulla carta, una gravel bike sarebbe l’ideale per questa traccia: leggera, scattante, con poco attrito. Io l’ho fatta con una bici da cross country mono ammortizzata, equipaggiata di borsoni sul portapacchi, che si è mostrata una comoda soluzione ed altrettanto adatta al percorso, specialmente nei tratti più accidentati. Una bici biammortizzata, come quella usata da Maria, probabilmente è fin troppo aggressiva per questi percorsi.
- Punto di partenza: Palermo, Teatro Massimo.
Indice dei contenuti di questo articolo:
Fotostoria
Mentre scrivo questo articolo mi trovo in aereo (con le bici da qualche parte in stiva sotto di noi), con sensazioni che oscillano tra l’emozione del viaggio appena intrapreso e la sonnolenza causata dagli arancini e brioches con gelato ingurgitati fino a poco fa.
Il Coast to Coast della Sicilia in mountain bike é una avventura ciclistica di 5 giorni, che porta da Palermo ad Agrigento passando per lunghi saliscendi attraverso l’entroterra siciliano, in gran parte su strade sterrate di campagna e quasi sempre ben lontani da centri abitati.
In queste righe condivido i top 10 punti salienti del nostro personalissimo Sicilia coast to coast, sperando di ispirare chi di voi stia pensando ad una avventura di bike packing e magari sia alle prime armi come noi. Rimando al sito TheMtbBiker per tutto ciò che concerne la descrizione di dettaglio delle tappe, il profilo altimetrico, le tracce GPS etc etc (descrizioni davvero perfette, non potrei fare di meglio).
1 – Team
Il duo di avventurieri è formato dalla coppia Lorenzo – Maria. Il primo è un biker entusiasta della domenica, guida e atleta del team ed associazione sportiva ItalyBike Adventures (highlight: una gara di enduro all’attivo con piazzamento nei bassifondi della classifica e caduta disastrosa di faccia). La seconda, una rider ambiziosa ma non ancora molto allenata, pronta a mettersi in gioco in questa avventura.
2 – Giro
Abbiamo totalizzato 238km e 4300 metri di dislivello in 5 giorni, attraversando la Sicilia da Palermo ad Agrigento, passando per Piana degli Albanesi (famosa per i suoi enormi cannoli), Corleone (famosa per Il Padrino e la mafia), Burgio (famosa? per la costruzione di campane), Siculiana Marina (anonima ai più) ed Agrigento con la sua Valle dei Templi.
Il giro non richiede una preparazione fisica tremenda, ma i giorni consecutivi in sella si sono fatti sentire sulle nostre parti basse.
3 – Logistica
Prima volta per noi a volare con le bici appresso…tra imballaggio, trasporto da e verso gli aeroporti, ingombro bagagli e paure di danneggiamento, all’inizio eravamo titubanti. Però poi, come in tante cose nella vita, l’impossibile diventa possibile se affrontato con la giusta determinazione: un grazie a Silvio di In Maglia Rosa Seregno per gli scatoloni, ai miei genitori per il trasporto con 2 macchine in parallelo da e verso l’aeroporto (eh si..due scatole bici sono ingombranti) e ai fantastici albergatori di Palermo che ci hanno reso tutto fattibile. Inoltre vi garantisco che, al momento di ritirare le bici al nastro trasportatore, vi sentirete come un vero professionista (sensazione impagabile!).
4 – Equipaggiamento
Per quanto riguarda le bici, Lorenzo si porta il cross country, una Cube Race One LTD da 29″ e 100mm di escursione sull’anteriore, perfetta per le lunghe pedalate ed adatta a montare un portapacchi posteriore. Maria opta per la sua splendida Specialized Rhyme, la all mountain da donna con 150mm davanti e dietro, che garantisce prestazioni su qualsiasi terreno.
Per quanto riguarda l’abbigliamento, tutti e due ci siamo portati un completo per il giorno (second skin, maglia italybikeadventures, guanti, pantaloni con fondello, calzoncini corti, FiveTen ed antivento impermeabile) ed un cambio per la sera fatto da maglia termica, pantaloni lunghi, felpa sportiva, maglietta asciutta, maglia per dormire, intimo di ricambio e scarpe di ricambio. In questo modo, ciascuno di noi ha occupato solo una tasca del portapacchi posteriore, lasciando spazio in abbondanza nello scompartimento centrale e negli zaini per portare attrezzi, camere d’aria, barrette e cibo. Avevamo poi un power bank di quelli decenti, luci anteriori e posteriori, porta telefono da manubrio (ho usato la App BikeGPX per iPhone per seguire la traccia di TheMtbBiker) ed un kit da pronto soccorso. La scelta è stata molto azzeccata e raccomando a tutti lo stesso setup per giri in queste condizioni climatiche.
Ah dimenticavo…ci siamo dovuti anche armare di un oggetto contundente, ma veniamo dopo a quello…
5 – Strada
Il percorso è sostanzialmente cross country, una lunga cavalcata tra le campagne siciliane in gran parte lungo vecchie linee ferroviarie ormai in disuso e quindi quasi mai a pendenze estreme. Il fondo è quasi sempre sterrato piuttosto compatto, con qualche tratto asfaltato ma anche brevi single track e parti a spinta. La difficoltà principale è stata quella di improvvisare alcuni tratti di strada divenuti inagibili in quanto ormai reclamati dalla natura selvaggia: tagli tra prati, grovigli di rovi, fango, attraversamenti di contrade private, strade crollate, gallerie chiuse….insomma ostacoli di vario tipo che lasceranno i segni per qualche tempo sui nostri polpacci! Ricordo in particolare un tratto tra Corleone e Burgio in cui anche il migliore Indiana Jones armato di machete avrebbe faticato a passare. Qualora non si fosse già capito, portarvi un GPS è assolutamente essenziale per questo giro!
Parlando di strada, è d’obbligo menzionare il breve ma indimenticabile tratto sul bagnasciuga in prossimità della Scala dei Turchi, giunti alla costa meridionale della Sicilia.
6 – Paesaggi
La primavera è decisamente il periodo migliore per fare questo viaggio. Non solo la temperatura era più che sopportabile di giorno (sui 20-24 gradi), ma era anche piacevolmente fresco la notte (addirittura sui 10 gradi). Temperatura a parte, la primavera è il periodo migliore data la sinfonia di colori che si presentava davanti ai nostri occhi ogni giorno: alberi da frutta in fiore, coloratissimi fiori di campo, verde intenso del frumento appena piantato, sono solo alcuni degli spettacoli a cui abbiamo assistito giornalmente.
Il giro offre infatti paesaggi tra loro molto diversi: il primo giorno zone boschive con scorci sul mare, fichi d’india e aneto selvatico; le giornate centrali tra distese infinite di vigneti, di oliveti ed aranceti; infine le giornate finali con paesaggi più brulli, giocando a nascondino con il mare. Secondo noi i punti più indimenticabili sono stati:
- Oasi WWF di Torre Salsa
- Scala dei Turchi
- Valle dei templi di Agrigento
7 – Città
Anche dal punto di vista cittadino, questo giro offre un’ampia gamma di esperienze: dalla caotica e popolosa Palermo al minuscolo paesino sperduto di Burgio. Di seguito le cose che ci hanno più colpito dei vari luoghi visitati, in ordine di percorso.
- Palermo lo ricorderemo per l’ottimo cibo di strada, la vita notturna vibrante di Isidoro la Lilia e Vucciria, il mare di Mondello, il contrasto tra la maestosità di basiliche e palazzi normanni al confronto di case fatiscenti in zona Ballarò e periferie lasciate andare alla deriva. Ricorderemo anche l’ospitalità della gente e gli stupendi bed and breakfast in cui abbiamo soggiornato (Stupor Mundi e La bella vita).
- A Piana degli Albanesi non siamo stati, avendo leggermente barato…abbiamo trovato uno stupendo agriturismo chiamato Baglio di Pianetto, giusto lungo la traccia, e non siamo riusciti a resistere alla tentazione di risparmiare qualche chilometro e farci coccolare tra degustazioni di vino locale e relax in camere lussuose.
- Corleone non ci ha impressionato né per la sistemazione (B&B il Gattopardo, sconsigliato) né per quanto la città avesse da offrire in termini culturali e culinari…ma forse ci siamo persi noi qualcosa essendo arrivati stremati dopo 60 km di pedalata e con in testa solo il desiderio di dormire.
- Burgio ha il fascino del paese di campagna, piccolissimo e sonnolento, dove il tempo sembra ancora trascorrere ad un altro ritmo. Burgio inoltre è apparentemente un centro di eccellenza mondiale per la costruzione di campane in bronzo, con una fonderia risalente al 1500.
- Siculiana marina è un paesino turistico a due passi dall’oasi di Torre salsa, che sicuramente diventa più vibrante nei mesi estivi, ma l’abbiamo trovato addormentato e piuttosto deserto nel periodo primaverile.
- Agrigento, di cui ricorderemo un’ottima cena a cinque stelle nel ristorante “la Scala”, le innumerevoli referenze a Pirandello, le viuzze contorte ed attorcigliate del centro storico con scorci su mare, la buona cucina ed ovviamente la maestosa valle dei Templi.
8 – Incontri
Pensavamo di essere gli unici pazzi a fare il coast to coast, e invece abbiamo incontrato avventurieri come noi! Il terzo giorno abbiamo incrociato un gruppo di dodici veneti e trentini che stavano facendo un giro simile ma al contrario, avvalendosi di un servizio shuttle per i loro bagagli che venivano resi disponibili ogni sera all’arrivo della tappa della giornata…comodo!
Soprattutto pero´ abbiamo incontrato Carlo, un biker di Bassano del Grappa che stava facendo esattamente il nostro stesso giro! Dopo l’incontro in una tavola calda per pura coincidenza nel paesello di Bisacquino abbiamo passato i tre giorni successivi come compagni di avventura, secondo la regola non scritta dei biker che in questi casi ognuno pedala al suo ritmo, ma poi la sera ci si vede davanti ad un piatto caldo ed abbondante vino a scambiarsi racconti sulle avventure della giornata.
9 – Cani
E qui arriviamo all’oggetto contundente menzionato sopra. La difficolta’ principale del giro e´rappresentata dai cani. Non quelli randagi (non ne abbiamo visti), ma quelli da guardia che fanno fin troppo bene il loro lavoro. Consci della regola di non correre e mantenere la calma, siamo quasi sempre riusciti a cavarcela nonostante gli spaventi quotidiani. Il quarto giorno pero´, attraversando gli aranceti a ridosso di Ribera, tre Labrador inferociti ci si sono fiondati alle calcagna ringhiando, sbavando e digrignando i denti. Avevamo davanti una lunga discesa e l’abbiamo imboccata a tutto gas sicuri di seminarli, ma due dei maledetti non hanno mollato il colpo. Allo spianare della strada ci siamo presi paura, vedendo la distanza ridursi rapidamente nonostante i nostri sforzi per andare a tutta birra. Per un tratto che ci e´sembrato infinito li abbiamo avuti letteralmente alle calcagna cercando di azzannarci le caviglie, ma infine (sicuramente dopo piu’ di 2 km di inseguimento) si sono stancati e ne siamo usciti indenni.
Ecco perché alla prima occasione abbiamo aggiunto al nostro bagaglio un bastone con cui (provare a) difenderci nel caso si fosse ripetuto un attacco!
10 – Sapori
Avevamo aspettative altissime (giustamente) sul cibo siciliano. E non sono state disattese: a Palermo ed Agrigento abbiamo fatto incetta di cibo di strada, pesce e leccornie di tutti i tipi che sono riuscite a stupirci ogni volta della loro bontà. Anche a Siculiana Marina ci siamo fatti un’ottima abbuffata a base di pesce in un ristorante sul mare.
Tuttavia siamo rimasti delusi dall’entroterra: nel nostro immaginario, avremmo trovato innumerevoli trattorie con saporita e abbondante cucina casereccia (il classico piattone di pasta di mezzogiorno), ma siamo rimasti stupiti notando che in realtà i paesi di campagna erano tanto piccoli da non avere neanche dei ristoranti! A Burgio ad esempio c’era solo una pizzeria abbastanza anonima e nei centri abitati attraversati durante il giorno ci siamo sempre dovuti arrangiare alle tavole calde che servivano pizzette riscaldate.
Se siete arrivati fino a questo punto, avrete sicuramente capito che il giudizio di questa impresa è estremamente positivo. Il bikepacking è un metodo alternativo di viaggiare che, con il suo ritmo lento, permette di assaporare e conoscere luoghi, persone e sapori e rafforza lo spirito di avventura oltre che il corpo. Tutte le difficoltà organizzative, tecniche e fisiche sono solo apparenti: alla fine basta solo decidere di farlo ed iniziare a pedalare, è una esperienza alla portata di chiunque!
A voi una selezione delle nostre migliori foto!
Mappa e Statistiche
Total distance: 239375 m
Max elevation: 890 m
Total climbing: 6054 m
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Max elevation: 890 m
Total climbing: 6054 m